sabato 4 aprile 2015

Over the Garden Wall - la MANfCensione


Non so voi.
Quando ero bambino, io guardavo fuori dalla finestra e vedevo il mondo come un gigantesco luogo d'avventure.
Bastava che non ci fosse nessuno per strada e la via di fronte al balcone della mia stanza si mutava in uno spazio magico.

Le luci galle di alcune piazze per Torino, la sera mi richiamavano paesi arcani.
Lo strano momento di luce "che non è più il sole", subito dopo il tramonto, mi faceva credere che avrei potuto aprire una porta e trovarmi in un luogo inatteso.
Che se fossi rimasto sveglio dopo mezzanotte avrei conosciuto il vero mondo e non la finzione.

Sì, credevo seriamente che i giocattoli, quando non c'ero, si animassero di vita propria... e lo facevamo tutti, dai... per questo Toy Story è stato una pietra miliare dell'animazione, a prescindere dal 3D.
D'altronde Il Principe Schiaccianoci o Il Soldatino di Piombo, prima di quel film, diedero il loro contributo a tale immaginario.

Comunque è una realtà che il Mondo dei bambini sia più grande di quello degli adulti proprio perché essi sono confinati in in mondo più piccolo.

Hic sunt leones... dove "qui" è: fuori dal cancello.
Oltre il muro del giardino.

In questa MANfCensione voglio provare a spiegare quanto sia bella a miniserie d'animazione Over the Garden Wall.
Una recensione SENZA SPOILER che vuole celebrare la grandezza di un prodotto e non stroncarlo.

Se ne avete voglia, continuate a leggere, se volete che parli male di qualcosa, aspettate le prossime MANfCensioni, ci saranno sicuramente occasioni per farlo.




Seguiamo le regole.
cos'è Over the Garden Wall?

È una miniserie a cartoni animati prodotta e trasmessa da Cartoon Netwoork.

Di cosa parla?

Di due ragazzini che si sono persi in un bosco.
Una foresta che è, ovviamente, molto più inquietante e complessa di quanto si possa immaginare.


Che l'animazione americana negli ultimi anni abbia completamente sfondato le dighe dei cliché credo che sia sotto agli occhi di tutti.
Credo si debba ai Simpsons, ma anche a tutto il resto.

Certamente Cartoon Network ha avuto la sua giusta importanza.

Lo stile grafico che si è imposto con CN è diventato a sua volta un cliché, tanto che gli addetti ai lavori lo chiamano proprio Stile Cartoon Network.
Disegno volutamente semplici e di una bidimensionalità ricercata.
Per intenderci...

Mentre il Giappone creava capolavori come Cowboy Bebop


Cartoon Network rispondeva con opere eccellenti quali Samurai Jack.


South Park aveva dimostrato che il contenuto e il contenitore non sono la stessa cosa.
E forse proprio opere come il succitato Toy Story avevano portato il concetto di realismo nel "disegno animato" verso strade che la televisione aveva paura di affrontare.

Il nonsense su CN l'ha fatta quindi da padrone fin da capolavori quali Il Laboratorio di Dexter


(che non è uno psicopa... ok, che non è il killer... è quell'altro...) fino ad arrivare al grandioso Lo Straordinario Mondo di Gumball dove la grafica è stata esasperata in ulteriori nonsense.


C'è da dire che la Disney ha risposto bene, da par suo, con ottime serie "regolari" e poi con il magnifico nonsense del capolavoro:
Phineas e Ferb


e il recente bellissimo Gravity Falls


Intanto su CN è arrivata una serie che molti non volevano, che ha fatto un po' di fatica a farsi accettare dalle reti televisive ma che poi è stato un successo planetario:
Adventure Time.


Un mondo dominato dalla magia dove cani gialli trasformisti aiutano paladini a difendere regni di caramelle viventi.
Il tutto basato su una trama in realtà molto ma molto impegnata.
Tanto che il mondo di AT scopriamo essere in realtà il nostro, dopo una catastrofe, in alcune puntate che definire drammatiche è dire poco.

Bene.

Un autore di Adventure Time, Patrick 'Pat' McHale, ha approfittato del successo di AT per proporre una miniserie basata sua un suo cortometraggio.
Ed è nato Over the Garden Wall.


La storia comincia in media res, cioè ad avventura già iniziata.
Wirth e Greg sono nel bosco e devono tornare a casa, mentre Greg cerca il nome da dare alla sua rana (recuperata evidentemente da poco).

Ma "temi il bosco di sera" è un modo di dire universale.
La foresta, simbolo delle paure dell'umanità, si rivela ancora più spaventosa di quanto si possa immaginare.

Bestie arcane, animali parlanti, costumi che, volutamente, traggono in inganno e decine e decine di citazionismi usati nel modo migliore.

Ci sono tutta la letteratura e l'animazione per l'infanzia in OtGW.

C'è Richard Scarry.


che diventa un po' L'Isola del Dottor Moreau...


C'è Il Vento tra i Salici.


C'è halloween

C'è la Danza degli scheletri di Disney




C'è Miyazaki...


Sembra di leggere un grande lavoro di Gaiman e c'è, volutamente, una nuova impostazione grafica.
Cioè, quella di una volta.

Stupendi fondali dipinti...





Con personaggi che richiamano il design di Adventure Time quel tanto da risultare inquietanti e apologetici al tempo stesso.


L'effetto di grandi capolavori alla Tin Tin dove i personaggi semplici su sfondi ricercati ci introducono ancora di più nella storia.

Perché Over the Garden Wall parla di noi.
di tutti noi.
Delle nostre paure, dei nostri incubi e delle nostre insicurezze.
Delle nostre prime storie d'amore, quando alle elementari o alle medie abbiamo cercato per la prima volta di dire a una ragazza che ci piaceva.
Ma c'era il "perfetto" che le aveva puntato gli occhi addosso... e quindi non avevamo più il coraggio di tentare, che tanto era inutile.
E riguardando con gli occhi di oggi vediamo le foto e ci chiediamo dove il tipo fosse così "perfetto".

Le insicurezze e le fantasie, la forza dell'incoscienza e l'amore tra fratelli.

Il freddo era la mancanza di un abbraccio e ogni scoperta era una certezza, fino alla successiva.

(per dire: capirete l'importanza di queste forbici guardando il cartone animato... ma mia zia ne aveva un paio così!)

In originale, questa forza narrativa di grande complessità è stata ricercata con un efficace dispendio di mezzi.
L'apparato grafico, già detto, è stato supportato anche dalla recitazione di grandi attori che hanno donato le loro voci ai personaggi.
Per esempo: Elijah Wood, voce di Wirth e Christopher Lloyd voce del Taglialegna.

Perché Over the Garden Wall è una fiaba per grandi che si ricordano cosa vuol dire essere piccoli e per piccoli che sanno che il loro Mondo ha la "M" maiuscola.


Qui in Italia ovviamente abbiamo perverso questa cosa, buttandola in caciara e dando le voci dei protagonisti non a grandi attori ma a simpatici guaglioni che non c''entrano niente.

Sio (Simone Albrigi) io lo adoro ma, detto ciò, non è un grande attore pronto a rendere drammatiche le voci dei protagonisti.
Ma in Italia, si sa, sono solo cartoni animati... sono per bambini, chissenefrega?

Azione pubbilcitaria identica a quella di far doppiare personaggi dei Simpson da La Russa e Bonolis... ma quand'è che capiremo che ci avremmo dovuto mettere invece gente del calibro di Giannini?

Perche la miniserie che invito tutti a guardare (la trovate du Dailymotion in buona qualità con i sottotitoli) è un vero capolavoro di narrativa moderna.
Leggera, sorprendente, terrificante, con grandi musiche e una forza che resterà dentro chi la guarda per ore dopo la sua visione.

(GRANDI musiche, non scherzo!)

Perdetevi anche voi oltre il muretto del giardino, ne vale la pena.


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